La storia della Ferrovia Vigezzina-Centovalli comincia nel 1898, quando il sindaco di Locarno Francesco Balli sottopone al Consiglio Federale una richiesta per la costruzione di una ferrovia che fungesse da collegamento tra la Svizzera e l’Italia sull’asse est-ovest e che idealmente potesse avvicinare il Ticino alla Romandia creando un collegamento tra il San Gottardo e il Sempione, le due principali vie di comunicazione attraverso le Alpi.
A promuovere l’impresa su lato italiano fu invece Andrea Testore, maestro, letterato e scrittore che si impegnò moltissimo per la valorizzazione della Valle Vigezzo. Il terzo “padre” della Ferrovia Vigezzina-Centovalli fu l’ingegnere del progetto, Giacomo Sutter. Il cantiere viene avviato alla fine del 1912, con l’obiettivo di consegnare l’opera entro il 1915. La storia volle però diversamente: prima a causa del fallimento della banca finanziatrice, poi a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, i lavori rimasero praticamente fermi fino al 1920. Nel 1923 le due squadre di posa dei binari si incontrarono all’altezza di Santa Maria Maggiore. Era nata una ferrovia che avrebbe cambiato le sorti delle Centovalli.
I paesaggi scenografici mozzafiato che scorrono oltre il finestrino attirarono – e continuano ad attirare – anche molti turisti, che contribuirono a salvare la Ferrovia Vigezzina-Centovalli dalla sorte subita dalla Valmaggina e da (quasi) tutte le altre ferrovie ticinesi durante gli anni del boom economico. Non è un caso che ad oggi questa tratta ferroviaria compaia tra le 10 più belle ferrovie del mondo selezionate dalla guida Lonely Planet. Un viaggio da gustare in tutte le stagioni, ammirando con meraviglia come l’atmosfera cambi insieme ai colori della natura.